Ci sono mille modi per raccontare il Bianco. Ci sono tantissime simbologie nel mondo che vi associano sensazioni ed eventi anche diametralmente opposti tra di loro eppure sono in un certo senso complementari, perché pochi colori hanno così tante sfumature emozionali come il bianco.
L’incredibile versatilità e potere del bianco fa sempre parlare di sè e questo che per anni è stato erroneamente definito un “colore non colore” è ancora oggetto di dibattiti e bizzarramente conteso tra chi lo acclama come baluardo di purezza e chi ne addita il senso di vuoto latente.
Cenni simbolici legati al colore bianco
Dimenticate solo per un attimo la grafica e il design, dimenticate codici e pantoni. Nella vita reale il bianco ci comunica tante cose: nel mondo occidentale esso annuncia la purezza di una sposa, l’animo immacolato di un bambino, mentre in alcune culture orientali, come in quelle induiste ad esempio, questo colore è sinonimo di lutto e di morte, ma il bianco è in alcuni casi anche l’assenza di colore.
Ha sempre un ruolo estremo e la sua forza è anche legata alla quotidianità. Qualche esempio banale? Quante volte guardando una parete bianca ci è venuta voglia di ridipingerla di un altro colore, di arricchirla con mensole, mobili o anche solo qualche foto o dipinto. Il bianco viene spesso inteso come uno spazio vuoto da riempire e da valorizzare, eppure non è solo questo.
Creatività e libertà
Pensate infine a quando, ad esempio, qualcuno vi dice: “ti lascio carta bianca”. Chi vi offre questa possibilità intende farvi capire che siete liberi di scegliere, fare, cambiare, elaborare, costruire e creare secondo le vostre capacità, competenze ed inclinazioni. Il bianco diventa in questo modo anche il colore della libertà e della creatività.
“Ti lascio carta bianca”: immaginate cosa ha significato questa frase nella vostra vita. Non vi si lasciano mille strumenti a disposizione, ma infinite possibilità da scoprire e plasmare a vostro piacimento.
È il delirio della fantasia e dell’euforia per un nuovo momento totalmente creativo (in qualunque ambito) ed ecco perché credo che questa frase basti per riassumere in pieno il significato più intimo del bianco e tutta la sua energia in netto contrasto con il senso di purezza, di tranquillità e benessere che è in grado di trasmetterci.
Per me quello del bianco è il senso delle opportunità da definire, cesellare e sfumare sulla base di noi stessi e della realtà. Lasciare una “carta in bianco” però (e c’è sempre un forte dualismo nel bianco, come vedete!) lasciare un foglio non scritto, non completato, non utilizzato è un’assenza. Fortissima.
Il bianco è allo stesso tempo creazione e nulla. È forza vitale, luce e modernità. È tante cose insieme ed ogni sua declinazione cromatica e simbolica verrà approfondita durante il prestigioso evento di White in The City.
White in The City
Questo progetto avrà luogo durante uno degli eventi più importanti dell’anno: la Milano Design Week 2017 che si tiene dal 4 al 9 Aprile. White in The City coinvolge vari ambiti della creatività, che vanno dal design all’architettura, dalle arti visive alla moda, perciò la sua collocazione non può che essere quella del “quartiere di Brera”, ovvero uno dei punti focali della settimana del design.
Distribuito in diverse importanti location della città di Milano, si parlerà del bianco applicato al vivere, all’abitare, al contemplare alla scoperta di tutti i modi in cui questo colore può trasformare un ambiente quotidiano regalandoci benessere.
White in The City occuperà quindi la Pinacoteca di Brera, l’Accademia di Belle Arti di Brera, Class Editori Space, la ex chiesa di San Carpoforo e Palazzo Cusani. In queste meravigliose sedi si troveranno le installazioni architettoniche, gli ambienti, piccoli accessori, ma anche oggetti di uso quotidiano realizzati dai maestri del design e da grandi architetti, tutto dedicato ed ispirato all’uso del bianco in equilibrio tra arte e design.
Cos’è White in The City?
Lo scopo di questo progetto è quello di creare una nuova consapevolezza che permetta di scegliere il bianco in virtù di tutte le sue qualità. Il direttore artistico e curatore di White in The city è Giulio Cappellini, supportato dai Oikos Srl che sponsorizza l’evento.
Il fondatore e presidente di “Oikos il colore del benessere” è Claudio Balestri e grazie al suo spiccato interesse per le innovazioni e l’arte nasce la sua proposta di dedicare al Bianco un meritato approfondimento, con una visione sviluppata su più ambiti. L’idea è stata perciò maturata e sviluppata con collaboratori quali Cappellini, noto e stimato designer di fama mondiale.
Gli architetti e designer coinvolti nel progetto – oltre a Giulio Cappellini – saranno: Stefano Boeri, David Chipperfield, Daniel Libeskind, Aires Mateus Associados, Marco Piva, Patricia Urquiola, Studio Zaha Hadid – Patrick Schumacher, 5+1AA, Alfonso Femia Gianluca Peluffo, Alberto Apostoli, Carla Baratelli – Studio Asia, Caberlon Caroppi Italian Touch Architects, Raffaella Laezza Underarchitecture, Studio Mamo, Jasper Morrison, Studio Rotella, Studio Svetti e Vicky Syriopoulou.
Grazie a questa iniziativa il visitatore potrà incontrare diverse visioni, culture, artisti, architetti e designer in un contesto in cui conoscere e riconoscere la forza e le qualità del bianco.