Strane sedute: al bivio tra design e comodità

L’originalità non sempre riesce ad essere apprezzata o a risultare interessante, poiché la qualità dipende da tanti fattori e dettagli. Un esempio? Di sicuro le sedie che vi propongo oggi sono inusuali ed eccentriche, ma per fare design basta davvero essere originali?

Credo proprio di no, perché se è vero che un oggetto può essere reinterpretato e riutilizzato diventando altro, è altrettanto vero che non si può prescindere dall’uso che se ne fa. Eccovi quindi alcune soluzioni che meritano di essere prese in analisi:

la sedia Hug, realizzata da Ilian Milinov,  ha posto per due in una larghezza relativamente contenuta. Il segreto sta tutto nella verticalità, poiché una seduta si estende oltre lo schienale fino a trovarsi quasi sopra l’altra, disegnando un abbraccio figurato. Non è un caso.

Questa struttura permette infatti due grossi vantaggi: per prima cosa sembra perfetta per due innamorati, ma invece di stare uno sulle gambe dell’altra a coccolarsi, si può stare vicinissimi senza gravare sulle gambe dell’altro per tutto il tempo che si vuole; seconda cosa, in assenza dell’altro è possibile usare la seconda seduta come un piano d’appoggio per usare magari il portatile e sentirsi anche quando si è lontani. Questa Hug Chair è l’essenza del romanticismo!

La Nest di Markus Johansson,  invece, ha la struttura di un nido, ma non sembra affatto avere l’aspetto di un comodo giaciglio. Realizzata con una serie di pioli rotondi in legno massello che sembrano colti nell’attimo di una torsione, di un intreccio, al cui centro trova posto la seduta.
Il design è estremamente moderno, essenziale e molto decorativo. Sulla comodità, a prima vista, avrei qualche perplessità…

Molto più solide e minimal sono le sedie  che Nick Ross e Fraiser Reid  e  hanno realizzato per Creative Scotland. Si tratta di una serie di 5 soluzioni ispirate dal concetto di evoluzione, poiché create a partire da archetipi di sedia che vengono reinterpretati ed arricchiti di forme e materia, senza esagerazioni.

Cosi succede che alcune parti della sedia si dilatino, che altri si riducano e così via, in una ricerca continua della forma. Si tratta di un lavoro estremamente raffinato che ci propone varianti con strati di vernice blu che sembra diventare quasi nero, con un grigio rivestimento in gomma, con legno levigato e cerato, con rivestimento in tessuto Bute oppure intagli e tinte bianche.

Infine, la sedia sdraio disegnata da Fabian Bernhard e Thomas Burkard  è veramente unica e si appoggia alla parete che diventa temporaneamente parte della sedia stessa.

Si chiama Curt è ispirata ad una comune sedia a sdraio, ma.. ha solo due gambe! La sua stabilità la ricava infatti dalle pareti a cui viene appoggiata e dal rivestimento con gli antiscivolo.
Pare che sia comoda, eppure io non riuscirei a starci comodamente seduta e rilassata… Saranno solo impressioni? Giudicate voi.

2 Commenti
  1. haha veramente strane !. Guarda qui ho trovato altre stranezze http://goo.gl/6Mwi6x

  2. Lo consiglio! Raffaello Marchesi

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