L’idea è forte ed unica nel suo genere benché siano state moltissime le mistificazioni relative al mondo delle guerre e delle battaglie attivatesi con la Prima Guerra Mondiale. Naturalmente non voglio dilungarmi sui processi relativi alla creazione di tutti i modelli legati all’attività bellica, ma vorrei sottoporvi delle creazioni per la casa ispirate a questo ambito particolarmente spinoso.
Gli scenari sono per veri appassionati del genere, ma può una cosa così lontana dall’ambiente domestico riuscire ad arredare le nostre case? Forse. Dipende da quanto sono spiccati i toni e dal modo in cui vengono reinterpretati.
Un famoso cantante statunitense, Pharrel Williams, si è cimentato in quest’opera progettando una “sedia da combattimento”, se mi passate il termine, che si chiama Tank Chair ed è stata anche esposta alla Galerie Perrotin circa un paio d’anni fa.
Questa sedia inusuale è costituita da un blocco unico (seduta-schienale) che è rivestito in pelle di cavallo e che poggia su dei cingoli immobili in plexiglass trasparente o colorato.
Esteticamente ha un design interessante, ma non ha un aria particolarmente comoda – non per rimanervi seduti per lungo tempo probabilmente – ma dopotutto è ispirata ad una attività così negativa come la guerra, quindi non c’è da stupirsi.
Eppure qualcun altro si è dedicato a questo argomento ricavandone differenti soluzioni per la casa. Ezri Tarazi ha realizzato una serie di arredi ispirati alla guerra: Mediaforce è un mobile, ad esempio, con due soli ripiani ricavati da autentici portamunizioni in legno e con una struttura portante in ferro.
Il design è lineare e moderno, ma anche così pulito e naturale rispetto ai materiali utilizzati da risultare scabro. Riuscireste a metterlo in salotto e non in garage?
Il Redleader, sempre realizzato da Tarazi, è invece un mobiletto rialzato da terra ricavato da una scatola per le munizioni (o per il trasporto di armi) a cui sono stati applicati dei supporti in ferro per poggiarlo a terra o per appenderlo come fosse uno scaffale.
Qui il colore riesce a “camuffare” qualcosa delle parti originali e l’oggetto diventa più mobile per la casa e meno un elemento strettamente legato alla guerra. Solo alcuni dettagli rimangono come sono, ma anche qui il design è duro e scarno.
Decine di sacchi di sabbia per le trincee sono stati, invece, imbottiti di cotone per realizzare SoftReventment, un divano articolato in cui questa serie di sacchi è stata applicata su di una struttura in legno.
Qui il design è solo denuncia, ma nulla toglie che sia un posto estremamente soffice e comodo per guardare la tv o rilassarsi con gli amici. Tutto dipende da quello che riusciamo a vederci: potete scindere l’elemento d’arredo dal simbolo?
mi inquieta…. la casa ideale per chi gioca a SoftAir!!