Torniamo a parlare di ristrutturazioni edlizie e Bonus Casa – i cui interventi sono chiarificati dalla Circolare n.29 dell’Agenzia delle Entrate – poiché le detrazioni di cui abbiamo già parlato nel nostro blog sono valide ancora per il 2014!
Infatti, le agevolazioni fiscali per l’edilizia inizialmente previste dal decreto legge 63/2013 sono ancora al 50%, e la somma massima è elevata a 96.000 €.
Dunque, se state pensando a piccole ristrutturazioni o all’acquisto di nuovi mobili, questo è l’anno giusto per realizzare i vostri progetti perché, a partire dal 2015, la detrazione scenderà dal 50% al 36% e il limite massimo di spesa si attesterà sulla soglia standard di 48.000 €.
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Il Decreto Casa
Cominciamo col fare un po’ di chiarezza. La Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, il cosiddetto Decreto Casa. Le principali novità riguardano:
1. Bonus Mobili: sono stati aggiunti due nuovi commi all’art.7, nei quali viene stabilito che le spese da detrarre per l’acquisto – eseguito o che si eseguirà dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 – dei mobili sono computate indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Le spese per l’acquisto dei mobili, quindi, potranno superare l’importo dei lavori di ristrutturazione. Il bonus resta al 50%, si applica fino al 31 dicembre 2014, fino ad un ammontare massimo di 10.000 euro.
2. I Manufatti Leggeri: anche prefabbricati, come le case mobili, le roulotte, i camper, temporaneamente ancorati al suolo in strutture ricettive all’aperto, e destinati al soggiorno dei turisti, non ricadono negli interventi classificabili “di nuova costruzione”, purché vengano rispettate le norme regionali di settore.
3. Programma di recupero dell’edilizia residenziale pubblica: i cui dettagli saranno stabiliti con decreto ministeriale. Il programma ha come obiettivo il «recupero e la razionalizzazione» degli immobili, definizione in cui rientrano gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi, l’adeguamento energetico, impiantistico e statico e il miglioramento sismico. Il programma è indirizzato non solo agli immobili degli IACP, ma anche a quelli di proprietà dei comuni e di enti di edilizia residenziale pubblica che hanno le stesse finalità degli IACP.
4. Incremento degli alloggi sociali senza consumare ulteriore suolo, favorendo politiche urbane di rigenerazione che abbiano come risultato la creazione di nuovi alloggi, da dare in affitto ad individui o famiglie svantaggiate o a donne ospiti dei centri antiviolenza o di case-rifugio. Sono ammessi interventi di: ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico, sostituzione edilizia (ad esclusione dei centri storici) mediante anche demolizione e ricostruzione con diversa sagoma.
5. Fondi per gli affitti e per la morosità incolpevole: L’aumento di risorse, distribuito tra Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione – destinato agli inquilini con redditi bassi – e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli è di 128 milioni di euro per il biennio 2014/2015, mentre per gli anni successivi (2016 – 2020) per la morosità incolpevole vengono stanziati 197milioni.
6. Alienazione delle case popolari: Vengono ridefinite – tramite decreto interministeriale da emanare entro giugno – le regole per l’alienazione degli immobili degli IACP (Istituti Autonomi per le Case Popolari). Lo stesso decreto fisserà le regole anche per la vendita degli immobili di proprietà dei comuni e degli enti pubblici.
7. Lotta all’occupazione abusiva di immobili: definite le misure per impedire che chi occupa abusivamente un alloggio possa chiedere la residenza e l’allacciamento ai pubblici servizi.
8. Agevolazioni fiscali per le residenze sociali: previste per i proprietari che destinano i loro alloggi a residenza sociale. I redditi derivanti dalla locazione degli alloggi, nuovi o ristrutturati, non concorrono alla formazione del reddito di impresa ai fini Irpef, Ires e Irap, nella misura del 40% e per un periodo non superiore a dieci anni.
Tasse e Incentivi
La “ricetta” per rilanciare il mattone e l’indotto, secondo il ministro Maurizio Lupi, ha funzionato bene: solo gli incentivi legati alle ristrutturazioni, ha affermato, hanno mosso l’anno scorso qualcosa come 29 miliardi e portato nelle casse dello Stato 5 miliardi con l’Iva. Inoltre, dopo il decreto varato sulla casa, ci sarà un decreto del Fare 2, forti agevolazioni fiscali per le case invendute e incentivi per il mercato delle permute: azioni in grado di rivitalizzare le compravendite. Serviranno poi semplificazioni per agevolare chi costruisce. Insomma: meno tasse, semplificazioni e incentivi per il settore dell’edilizia.
I Rimborsi del 730
Avrete già sentito parlare della “stretta sui 4mila euro”, misura applicata ai crediti risultanti dal 730 oltre, ppunto, i 4mila euro. Questa misura nasce con l’intento di evitare frodi e si applicherà proprio a partire dal 730 di quest’anno. Se un contribuente con detrazioni per carichi familiari procederà alla ristrutturazione della propria abitazione e all’acquisto di mobili per arredarla, da quest’anno avrà diritto ad un rimborso; sarà quindi soggetto a controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate e, se tutto fosse in regola, si vedrà erogato il rimborso entro l’autunno.
Piano Casa e Bonus Mobili
Dunque, riassumendo, gli incentivi fiscali per la casa prevedono: detrazioni del 50% per i lavori di ristrutturazione, del 65% per lavori finalizzati al miglioramento energetico degli immobili e, dall’anno scorso, il “bonus mobili”, grazie al quale il contribuente può beneficiare di un’ulteriore agevolazione del 50% per arredamento ed elettrodomestici. A condizione, però, che il mobile o il grande elettrodomestico che si acquista sia destinato ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione. La principale novità presente nel Piano Casa, riguarda l’eliminazione della regola che prevedeva che la spesa per l’acquisto dei mobili fosse uguale o inferiore a quella sostenuta per i lavori (vedi sopra). Ora, infatti, possono essere calcolate indipendentemente. Inoltre, viene chiarito che, in merito alla relazione del bonus mobili con gli interventi finalizzati al risparmio energetico, l’agevolazione del bonus mobili non è formalmente collegata a questo tipo di interventi ma, se l’ intervento per il risparmio energetico costituisce di per sé un’opera di ristrutturazione edilizia, questo collegamento è consentito. Quanto alle tempistiche in cui devono collocarsi gli acquisti per beneficiare dei bonus, la fascia temporale prevista va dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014.
Redazione e Contributi: Heidi Bovini, Chiara Borsini.