Avere in casa un mobile o un complemento d’arredo fatto o rifatto da sè è una cosa che piace a molti, sia ai risparmiatori, sia ai più sensibili al tema dell’ecologia, sia agli amanti del riciclo creativo in genere. Io sono una patita del riciclo, forse per deformazione professionale, ma mi è sempre piaciuto vedere gli oggetti sotto un’altra luce e pensarli come porta-qualcosa o contenitore di qualcosaltro o semplicemente in qualche altro colore o materiale. Utilizzare vecchi mobili o oggetti ormai inutili che si hanno in casa e reinterpretarli, verniciarli e donargli nuova vita è una vera arte. Recentemente mi sono divertita utilizzando delle bottiglie di plastica come vasi per le piantine di fragole, è bastato tagliarle a metà, riempirle di terra e piantarci le piantine, messe in linea una accanto all’altro in terrazza fanno davvero un bell’effetto!
A Firenze un intero appartamento è stato arredato utilizzando più di trecento le scatole di legno – vecchie urne elettorali – sono state distribuite in tutti gli ambienti della casa, diventando elementi funzionali e strutturali su cui disegnare librerie, mensole, credenze, base per il divano e per il letto. Progetto realizzato dallo studio B-Arch.
Ma anche i piccoli oggetti come le lampadine rotte possono essere salvate dall’inevitabile destino trasformandole in piccoli vasi per mini bouquet di fiori, da appendere in gruppo in casa o nell’outdoor magari sotto al pergolato in zona pranzo. Certo, ci vuole una certa dimestichezza con le pinze per poter estrarre i fili elettrici, poi aggiungete fil di ferro per appenderli ed il gioco è fatto. Foto via / cushandnooks.
E perchè non utilizzare i vecchi libri dalla copertina rigida, la mia passione, hanno il fascino vintage e possono svolgere le più diverse funzioni facili da realizzare e ovviamente per pochissimi euro. Foto via / oslopassiongeek
E le grucce in legno? Se ne avete troppe nell’armadio e siete tentati dall’idea di farne legna per il caminetto, fermi: possono diventare un fantastico lampadario! Progetto realizzato da Organelle Studio.
E alla fine, seguendo questi spunti, a
chi vi dice: “Bello questo, dove l’hai preso?” potrete rispondere con orgoglio: “L’ho fatto io”.