Reinterpretare un’ambiente prettamente funzionale come quello del bagno non è affare di poco conto, anzi. Si devono tenere presenti molti elementi e non si può fare affidamento unicamente sul senso estetico.
Ad esempio, Daniel Debiasi e Federico Sandri hanno progettato una vasca, per Antonio Lupi, il cui modello non ha niente a che vedere con il trend di design attuale, ma sembra invece rifarsi allo stile delle vasche nei primi del ‘900.
Si chiama Wanda ed ha un taglio retrò con uno stile minimale, solido e candido, realizzata in Ceramilux e capiente per accogliere, volendo, anche due persone. Presenta un alto e largo schienale ad una delle due estremità che sostiene senza “chiudere” troppo la vasca, ma creando un sub-ambiente molto intimo, per godersi appieno il piacere del bagno.
Il materiale e la lucidatura creano inoltre un interessante gioco di riflessi, alterando la percezione del volume del’oggetto. Questa vasca ha un design e delle qualità estetiche che le permettono di valorizzarsi e valorizzare qualunque stile di arredamento: ecco una buona soluzione in poche linee.
Il giovane designer Wan Xuan Lim ha invece pensato ad un concept di bagno che fosse totalmente sciolto da forme e tratti convenzionali. Il progetto si chiama Fata Morgana ed ogni elemento è qui simile ad una nebbia o ad un oggetto in liquefazione.
Il design è giocato su riflessi e linee, per un effetto davvero stupefacente. L’ispirazione è quella dei miraggi, e ogni elemento sembra galleggiare nell’aria. Lo scopo è, infatti, quello di proiettarci all’interno di uno spazio da sogno, per immergersi (letteralmente) nel relax e nella pace dei sensi.
Il concept è stato insignito del Bathroom Excellence Award 2007, in collaborazione con Hansgrohe. Questo design è sicuramente suggestivo, ma a tutt’oggi non ancora realizzato.. chissà!
Nell’idea che è stata, invece, realizzata e presentata al Salone
Satellite 2010 dal designer Flavio Scalzo per lo studio Diciannovedieci Design, la vasca è in grado di cambiare totalmente funzione secondo l’occorrenza.
Si chiama Disambigua e grazie ad un meccanismo di rotazione, questa “vasca allo spiedo” diventa un lavabo con annesso piano d’appoggio – benché curvo in realtà – per fungere da lavandino o da vasca in base alle nostre necessità. Questa vasca è stata poi però realizzata da Hode anche in versione geometrico-angolare.
Di indubbia originalità, questa soluzione è certamente perfetta per risolvere problemi di spazio, confinando in una stessa area due funzionalità similari.
Infine, di nuovo ricorrendo solo a linee e riflessi, le rubinetterie Luna Faucet firmate Graff, sono incredibilmente semplici nel loro design, ma del tutto nuove e belle, senza perdere in funzionalità.
Il rubinetto, non è annesso al lavello, ma come una cascata di cromatura lucidata, si appoggia al muro per versare acqua nel lavandino.
Sullo stesso stile è l’arredo completo anche per la doccia (anche se qui ovviamente, l’erogatore è posto in alto) che adotta la tipica curvatura a mezzaluna per l’impianto fisso ed ha annesso accanto la cornetta a bulbo mobile.
Si piegano in una delicata curva e si slanciano verso l’alto con eleganza. Un tocco di classe in qualunque bagno!
Grazie dei suggerimenti. A prescindere dal design bisogna sempre guardare alla funzionalità degli oggetti che collochiamo nel bagno.