Come per ogni sua edizione, anche questa volta il Salone del Mobile ha ottenuto un grande successo di pubblico ed ha presentato moltissime novità con uno stile unico ed inconfondibile, con eventi esclusivi e con tanta creatività. Fin qui nulla di nuovo e poi si sa.. le soluzioni presentate ogni anno sono così interessanti che è davvero impossibile elencarle tutte e dedicare ad ognuna il giusto spazio. Non in un solo articolo almeno!
I numeri ufficiali dicono che il salone ha avuto qualcosa come 332.000 visitatori, di cui più della metà stranieri, e che le visite sono addirittura in crescita rispetto allo scorso anno. Non poteva essere altrimenti, d’altronde, grazie anche ad occasioni insolite come la presenza del cantante rock Lenny Kravitz, ospite al cocktail party di Kartell.
L’azienda, tra le maggiori nel settore dell’arredamento, ha infatti presentato le nuove poltroncine Mademoiselle personalizzate con la collaborazione dell’artista.
Il cantante ha realizzato una collezione esclusiva di 6 elementi (con la collaborazione di Kraviz Design, l’azienda fondata dallo stesso rocker nel lontano 2003) in seguito ad un progetto nato dall’amicizia che lega la star della musica e il designer Philippe Starck.
Questo progetto era mirato a combinare musica e fashion per realizzare un arredamento in puro stile rock and roll, in linea con le forme originali delle poltrone, ma anche in sintonia con lo spirito casual-elegante del musicista. Non è la prima volta che un cantante si cimenta con il design, ma il risultato non è mai scontato o banale.
Le poltrone, quindi, hanno un design firmato Philippe Starck, ma la reinterpretazione di Kravitz ha permesso di esplorare nuovi rivestimenti con tessuti scelti “a quattro mani”, unendo finiture esotiche in pelle, pelliccia, pitone e vari materiali intessuti che rispecchiano la natura “selvaggia” dell’icona del Rock.
Un’altra star del Salone, anche se per ragioni diverse, è stata sicuramente Patricia Urquiola, designer ormai tra i protagonisti indiscussi di ogni edizione (e che io amo particolarmente per le sue ricerche estetiche). Quest’anno un suo intervento molto interessante è forse stato quello per Baccarat.
La designer ha qui combinato diversi elementi come bolle, intagli, ed elementi cromatici, sapientemente elaborati ed organizzati utilizzando anche la tecnica (insolita per Baccarat) delle lacche semitrasparenti colorate per il fondo dei bicchieri e per le superfici di alcuni vasi. In questo modo Urquiola ha dato vita ad una serie di giochi cromatici che sono propri del suo stile ricco di sfumature e di variabili, molto etno-chic, come si nota nella maggior parte dei suoi lavori.
Il colore è quindi evanescente ed indefinito così come è indefinita la funzione di ogni singolo pezzo che è stato concepito per stare bene da solo tanto quanto in relazione con gli altri elementi della collezione per la tavola. Questa su Baccarat è una piccola digressione dall’arredamento, ma che rende l’idea di quanto possa a volte un dettaglio rendere un utensile – sebbene si tratti di oggetti di lusso – un vero e proprio complemento d’arredo forte ed importante come una lampada pregiata o una sontuosa tappezzeria. Siete d’accordo?
io al salone del mobile ho conosciuto questo prodotto di home automation
è molto utile e comodo
http://www.somfy.it/home/Somfy_News/skitter.html