Una libreria può creare spazio anche dove non c’è, perché sfrutta la verticalità senza appesantire l’ambiente circostante (come farebbe un armadio ad esempio). Non avendo ante, in genere, la libreria ci consente di avere una visione totale e completa di ciò che vi abbiamo riposto.. in qualunque momento. Ci sono naturalmente anche librerie con vani chiusi, con forme insolite, oppure piccole e mobili.
L’appartamento-libreria progettato da Triptyque è, infatti, molto più che un semplice mobile, ma un vero e proprio elemento strutturale della casa che la percorre quasi per intero e che ne definisce l’estetica e gli spazi interni. Le sue forme sono morbide e curve per delimitare in maniera fluida le aree della casa.
I ripiani disponibili sono veramente tantissimi e vani aperti si alternano in maniera casuale con quelli chiusi, così da evitare ogni possibile monotonia nell’aspetto esteriore della libreria. Direi che si tratta di una soluzione ottima per chi come me ha bisogno di conservare mille oggetti legati a tanti momenti speciali!
La struttura della libreria Nautilus di Alicia Bastian è stata pensata per “monitorare” idealmente i vari livelli della nostra crescita culturale, un po’ come i segni che si fanno sul muro per misurare la crescita progressva dell’altezza dei bambini.
La struttura è divisa in 4 blocchi che possono essere separati e disposti in maniera circolare, formando una sorta di spirale che punta verso l’alto, o come più ci piace, magari collocandoli in diversi angoli o lati della stanza.
Questa idea è stata proposta al NMU Salone Satellite 2011 e forse pecca un po’ di scarsa usabilità di alcune delle superfici, poiché sono inclinate e quindi non adatte per essere utilizzate come ripiani di appoggio.
L’idea è in ogni caso diversa dal solito ed il suo design è particolarmente affascinante. Potrebbe piacervi? Se invece volete stupire gli amici, ci sono soluzioni che non sembrano proprio delle librerie, o almeno non nel senso più ordinario del termine.
È questo il caso della libreria disegnata da Ji Young Seo, che è decisamente poco una libreria e tanto di tutto: giudicate voi stessi! Si chiama Sai ed è una struttura composta da 20 o più moduli quadrati di silicone che possono essere anche rimossi per fare maggiore spazio agli oggetti.
Ciò significa che non si hanno dei classici pianali su cui riporre libri, ma i tratta piuttosto di un elemento d’arredo che potremmo chiamare “porta-oggetti“, in quanto più adatto a sostenere solo i volumi che intendiamo tenere a portata di mano.
I libri possono essere inseriti negli spazi tra un modulo e l’altro o in spazi ricavati dalla rimozione dei moduli che non riteniamo utili. Ma non solo. Ogni modulo è inoltre in grado di illuminarsi, ruotare oppure essere utilizzato anche semplicemente per apporre post-it. Io, personalmente, preferirei in realtà definirla “un’area creativa”.. magari per lo studio o l’ufficio!
Lo studio Saporiti propone invece una soluzione molto più vicina al concetto standard di libreria, ma davvero unica e trendy, disegnata da Eva Alessandrini e Roberto Saporiti. Non a caso la libreria è stata uno dei progetti selzionati all’edizione 2010 di “Young & Design”. Si tratta, infatti, di una libreria dalle linee elementari e semplici, eppure chiaramente forte di uno stile dal design moderno e soprattutto giovane, con una disposizione molto articolata dei piani.. per essere letta!
Si chiama appunto Read Your Book Case e si compone anch’essa di moduli che però non sono semplici spazi o ripiani, ma delle lettere geometricamente stilizzate per creare il messaggio che vogliamo, direttamente con la nostra libreria.
Si crea così un gioco di ripiani e sub-ripiani all’interno dei moduli che ci permettono di scegliere spazi e grandezze a seconda dei libri o degli oggetti che intendiamo riporvi. Design eccellente! Quale di queste soluzioni vedreste meglio in casa vostra?